INDIA: HIMALAYA E STATI TRIBALI REFRATTARI AL COVID

Intere regioni dell’India sarebbero state appena sfiorate dall’epidemia. In maggioranza sono quelle himalayane e della “tribal belt” che raccolgono la maggioranza del 40 per cento dei distretti del paese considerati “Covid-19-free” dal Ministero federale per la Salute e il Benessere familiare.

Oltre la metà dei distretti di Himachal Pradesh e Uttarakhand non hanno riportato casi di contagio e se sei dei 12 distretti del primo sembrano immuni dal coronavirus, un altro ha finora avuto un solo caso. Nel secondo, su 13 distretti, sette sono esenti dal contagio e due hanno segnalato un solo caso ciascuno. Negli stati e territori nord-orientali l’84 per cento dei distretti in Arunachal Pradesh e Assam sono senza casi segnalati, mentre Manipur, Meghalaya, Mizoram e Tripura sono quasi del tutto senza casi.

Anche le regioni con la maggiore presenza di popolazione tribale vedono solo focolai limitati. Complessivamente, il 70 per cento dei distretti in Odisha (Orissa), Chhattisgarh, Jharkhand e Bihar risultano “puliti” dal contagio.

Per gli esperti, un ruolo giocano forse caratteristiche ambientali e genetiche ma – alla luce della situazione altrove – soprattutto una popolazione più sparsa e la marginalità rispetto ai flussi migratori.

Con 35mila casi di contagio e un numero di decessi di poco superiore al migliaio, l’India resta un caso atipico nel pur variegato scenario della pandemia da Covid-19. Restano attivi diversi focolai e in alcune città, come Mumbai, la situazione è critica soprattutto in rapporto alle limitate possibilità di intervento, tuttavia una riapertura che tenga conte della diversa intensità dell’infezione è l’ipotesi ancora in campo a partire dal 3 maggio.

Stefano Vecchia